L’ Alzheimer Europe ha lanciato nel 20 Ottobre del 2014 il Dichiarazione di Glasgow, e lo stesso giornata fu adottata all’unanimità da 26 organizzazioni aderenti all’AE.
Come firmatari, ci impegniamo a promuovere i diritti, la dignità e l’autonomia delle persone affette da demenza. Questi diritti sono universali, e garantiti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, dal Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali e i Diritti Civili e Politici e dalla Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità.
Affermiamo che ogni persona che vive con la demenza ha:
- il diritto a una diagnosi tempestiva;
- il diritto a un supporto post diagnosi di quaità;
- il diritto di assistenza di qualità, centrato sulla persona, coordinato, per tutto il corso della malattia;
- il diritto all’ acceso di cure e interventi terapeutici equo;
- il diritto ad essere rispettato come individuo nella propria comunità.
Accogliamo la crescente consapevolezza della demenza come priorità di salute pubblica a livello nazionale ed europeo e chiediamo ai governi e alle istituzioni europee di riconoscere il ruolo che essi hanno nel garantire che tali diritti delle persone che vivono con la demenza siano rispettati e sostenuti. In particolare:
- Invitiamo la Commissione europea a
- Sviluppare una Strategia Europea per la Demenza;
- Designare un funzionario di grado elevato dell’Unione Europea per coordinare le attività e la ricerca in ambito di demenza per i programmi esistenti, come Orizzonte 2020, l’Ambient Assisted Living Programme, il Partenariato Europeo di Innovazione sull’Invecchiamento Attivo e in Buona Salute, il Programma Comune di ricerca sulle Malattie Neurodegenerative e la Innovative Medicines Initiative;
- Disporre un gruppo di esperti europei sulla demenza composto da funzionari della Commissione, rappresentanti degli Stati membri e della società civile per lo scambio di buone pratiche;
- Supportare finanziariamente le attività di Alzheimer Europe e il suo Osservatorio Europeo sulla Demenza e l’European Dementia Ethics Network attraverso il suo programma di sanità pubblica.
- Invitiamo i membri del Parlamento europeo a
- Partecipare all’Alleanza Europea sull’Alzheimer;
- Supportare la campagna di Alzheimer Europe e i suoi membri per fare della demenza una priorità europea e creare una strategia europea per la demenza;
- Mettersi a disposizione delle persone con demenza, dei caregiver e dei rappresentanti delle associazioni Alzheimer del loro paese.
- Invitiamo i governi nazionali a
- Sviluppare strategie nazionali per la demenza stanziando fondi e un chiaro processo di monitoraggio e valutazione;
- Coinvolgere le persone affette da demenza e i loro caregiver nello sviluppo e nel seguire tali strategie nazionali;
- Sostenere le associazioni nazionali Alzheimer e demenza.
Accogliamo il riconoscimento internazionale della demenza come priorità globale e riconosciamo il lavoro di Alzheimer’s Disease International e del gruppo del paesi G7 nel guidare un’azione globale sulla demenza, e chiediamo alla comunità internazionale di:
- Proseguire basandosi sul successo della collaborazione europea sulla demenza e coinvolgere iniziative europee per lo sviluppo di un piano d’azione globale per la demenza;
- Includere e consultare le associazioni Alzheimer e le persone con demenza nel processo decisionale e nella definizione di un programma globale di di ricerca globale;
- Adottare un approccio olistico alla ricerca delle priorità per includere ricerca sui sistemi psicosociali, dell’assistenza, socio-economici sanitari, e garantire che la ricerca miri al beneficio delle persone che oggi vivono con la demenza, così come di quelle che lo faranno negli anni a venire;
- Aumentare sostanzialmente i finanziamenti dedicati a tutti i settori della ricerca sulla demenza;
- Promuovere la demenza come una priorità in altri organismi internazionali, tra cui nel gruppo dei paesi del G20, l’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE), l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le Nazioni Unite.